18 dic 2013

I sistemi cellulari di cavi: la leggerezza della sostenibilità.

Riportiamo il poster e il testo del abstract di uno dei due progetti esposti nella mostra 100 Concetti celebrata in occasione del congresso R.E.D.S. (Rome Ecological Design Symposium).

 

La ricerca sui “Sistemi cellulari di cavi” ha l’obbiettivo di proporre un sistema leggero, in cui l’uso dei materiali sia minimizzato. Lo studio è articolato in due parti, la prima sviluppa il sistema costruttivo attraverso l’utilizzo dei modelli fisici e la manipolazione del materiale; la seconda si concentra sull’analisi del comportamento strutturale, approfondendo il fenomeno dello scorrimento tra i cavi e attrito. Tali strutture appartengono alla tipologia delle reti di cavi, con la particolarità che la maglia è generata dall’aggregazione di elementi monodimensionali discontinui, uniti tra loro da nodi scorrevoli attraverso un processo reiterativo. La rete bidimensionale viene portata ad uno stato di tensione (o pre-tensione), definendo il sistema tridimensionale della struttura resistente: la maglia ricorda o riproduce le cellule dei tessuti vegetali e le relative modalità di aggregazione.


L’interesse per le tensostrutture si è maturato grazie anche alla partecipazione a Laboratori di auto-costruzione internazionali organizzati dalle Facoltà di architettura di Roma Tre, Mendoza (Argentina) e Asunción (Paraguay). L’organizzazione di questi workshop nasce dalla volontà di integrare la ricerca sperimentale e la didattica, coinvolgendo direttamente gli studenti universitari e le comunità locali dove sia più forte l’esigenza di utilizzare tecnologie a basso costo e basso impatto. Attraverso l’autocostruzione di strutture leggere, le persone coinvolte hanno scoperto differenti forme di comunicare attraverso la manualità. Queste esperienze hanno un valore culturale intrinseco, rappresentando un momento d’ incontro e scambio tra persone diverse per sostituire l’ “IO “ con il “NOI”. In particolare sono state realizzate alcune coperture basate sulla tensione, formate da sistemi di cavi tendenzialmente auto-organizzati e progettati per adattarsi all’ ambiente circostante, riducendo al minimo il loro impatto. La ricerca sui “Sistemi cellulari di cavi” oggetto della presentazione è figlia del laboratorio di auto-costruzione “Tecnologie facili” tenutosi presso il Villaggio indigeno MAKÀ ad Asuncion (Py).

La sperimentazione ha portato alla formulazione di vari modelli che, pure seguendo differenti schemi aggregativi, rispondono alle medesime regole generative. Come accennato il riferimento principale sia in termini morfologici sia costruttivi è costituito dai tessuti vegetali che suggeriscono una molteplicità di soluzioni per ridurre la quantità di materiale impiegato, valorizzare la flessibilità e la ridondanza, consentire alle forme di auto-organizzarsi.
La ricerca sulle tecnologie a basso impatto ambientale e i laboratori di auto-costruzione sono quindi due parti dello stesso percorso, in alcuni casi una emerge sopra l’altra in altri si fondono e si incontrano per la sua diffusione di una cultura ambientale e sociale più equa e sostenibile.

Autore: 
Arch. Elisabetta Gaglio 
Supervisione scientifica Prof. Arch. P. Rossi
 

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